Archivi tag: società oggi

Le parole e le cose

Una veloce panoramica della realtà sociale ed economica dei nostri tempi.

Italo Leone

Viviamo in una società in cui i rapporti familiari tra coniugi, tra padri e figli, tra fratelli sono diventati più difficili per incomprensioni, intolleranza, egoismi di vario genere.
Anche tra amici molto è cambiato e all’amicizia come comunanza di sentimenti e di valori si è sostituita spesso l’aggregazione finalizzata allo scambio reciproco di favori, all’appoggio clientelare mascherato da una patina di ideologia, basata spesso su luoghi comuni mediaticamente diffusi da agenzie a loro volta clientelari.
Sempre più si ha l’impressione che le opinioni sostenute nei dibattiti televisivi o dai giornali più importanti e avvalorate da “pensatori”  influenti siano dettate da evidenti interessi personali o dagli interessi di categorie privilegiate della società. Continua la lettura di Le parole e le cose

17 aprile 2016: Referendum trivelle

Da una rilevazTrivelle in mareione dell’istituto demoscopico Swg (commissionata dalla Conferenza delle Regioni, realizzata il 15 e 16 febbraio)  emerge che solo il 22% degli italiani è «ben informato» sul referendum sull’estrazione del petrolio, il 40% ne ha solo sentito parlare «vagamente» e il 38% non ne è a conoscenza.
L’articolo che segue vuole essere un piccolo contributo informativo sull’argomento.

Francesco Marchetti

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Le mille verità del “Piccolo Principe”

Saint-Exupéry 1L’uscita sugli schermi del film dedicato al capolavoro di Saint-Exupéry ripropone l’attualità di un libro che da settant’anni parla al cuore degli uomini e ci dice, ancora oggi, molte cose.

Francesco Marchetti A/S

Ho incontrato “il Piccolo Principe” per la prima volta in età adulta, nei “Seminari di animazione” del Masci. Da allora, questo bambino dai capelli color del grano è stato “il mio compagno di strada”, un compagno che passo dopo passo con i suoi interrogativi, apparentemente ingenui, mi ha insegnato che «…non si vede bene che con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi…». Continua la lettura di Le mille verità del “Piccolo Principe”

I complessi di colpa dell’Occidente e le stragi terroristiche

Proprio quando la realtà dei fatti richiederebbe dalla classe politica e dalla società dei Paesi europei la freddezza dell’analisi e la coerenza dei comportamenti, dopo l’indignazione iniziale si ricade nelle frasi stereotipate, nell’ignavia dei rinvii delle decisioni come se la storia aspettasse i nostri comodi per realizzarsi.

Italo Leone

20151113-Attentato a ParigiIl XXI secolo è iniziato nel peggiore dei modi: l’attacco alle Torri Gemelle a New York, le stragi a Madrid, Londra, Parigi, gli attentati quotidiani a Gerusalemme e nelle principali città dell’Africa mediterranea, le minacce a Roma e alla Chiesa. E’ solo una rapida sintesi di ciò che è accaduto e sta accadendo e di cui l’ultimo terribile episodio è la serie di stragi di Parigi della sera di venerdì 13 novembre 2015.
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Il metodo scout e il senso dell’educazione degli adulti

Miniatura 1Se si vuol dare speranza al futuro ed alle future generazioni, non si può più parlare di educazione senza parlare di “educazione permanente degli adulti”

Comunità Masci Lamezia Terme 3

Ci sembra significativo per il momento storico che viviamo che il termine ”educare” sia un termine, almeno a parole, tornato tra i temi centrali della riflessione civile ed ecclesiale. Il termine “educare” indica un percorso sicuramente necessario ma lungo poiché richiama  processi complessi che debbono essere messi in atto per aiutare la persona a prendere consapevolezza di sé, a valorizzare tutte le proprie capacità e potenzialità, ad essere una persona autonoma e critica, a stabilire relazioni serene con le persone ed il mondo che la circonda, a maturare convinzioni solidamente fondate, ad assumere la responsabilità delle proprie scelte, quindi, in sintesi estrema, ad una cittadinanza responsabile…

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Il metodo scout e il senso dell’educazione degli adulti

Il reato di tortura ed il nostro essere cristiani

La necessità di un nuovo umanesimo.

Valentina Vitale

TorturaGli atti di barbarie e le atrocità commesse durante la seconda guerra mondiale costituirono un vulnus profondo nella coscienza dell’umanità che ricercò e trovò all’interno dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite la volontà che quanto accaduto non avesse a ripetersi mai più.
Il 10 dicembre 1948 veniva proclamata la Dichiarazione Universale dei diritti umani che sanciva – per la prima volta nella storia dell’umanità – che tutti gli uomini di tutti i Paesi del mondo, senza alcuna distinzione, erano portatori di diritti e libertà inderogabili ed inalienabili.
Ancora: nella nostra Costituzione del 1947 all’articolo 13 si legge: “La libertà personale è inviolabile. E’ punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizione di libertà”.
Infine ma non ultimo: la Convenzione europea sui diritti dell’Uomo, all’articolo 3 recita: “nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti”.
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I simboli e il dialogo impossibile

Quando entrano in campo i simboli, il dialogo è impossibile. Il dialogo razionale può esserci solo con l’esclusione del simbolico e l’uso di parole dal significato univoco per tutti i popoli. Su questa base l’occidente ha costruito lo sviluppo scientifico e tecnologico e l’assetto attuale della società euroamericana.

Italo Leone

Corteo Parigi 2E’ uscita sul Corriere della Sera del 12 gennaio 2015 una intervista di Pier Luigi Battista a Giuliano Ferrara. Di solito Battista è molto misurato nei giudizi e Ferrara uno di quelli che amano le parole forti e lo scontro verbale. Eppure Battista ha riportato, senza polemica, le parole di Ferrara.
Riporto l’inizio dell’intervista: “Caro Giuliano Ferrara, lei che esorta a usare una «violenza incomparabilmente superiore» per sgominare i terroristi…
«Alt, la fermo subito perché sta commettendo il solito errore. Guardi questo articolo che ho appena finito di scrivere: Je suis Kouachi, Je suis Coulibaly. Sono impazzito? No, ma sono contrario a definirli terroristi. Sono guerriglieri, combattenti, militanti islamici che applicano alla lettera la legge sacra fissata nei testi coranici.  Continua la lettura di I simboli e il dialogo impossibile

Bellezza e computer

Aggiungere anni alla vita, o vita agli anni?
Tutti belli e giovani… come detta il computer.

 Francesco Marchetti

Nel computer una serie di dati clinici: altezza, peso, giro fianchi, giro coscia… e poi i desideri: i capelli che non ci sono più, un nasino all’insù, una bocca più sensuale, un seno da copertina, due gambe da passerella e, se fosse possibile, anche un pizzico di incoscienza e l’energia fisica dei vent’anni… ma questo non è dato e bisogna accontentarsi! In un ambiente di luci senza ombre, musica di sottofondo e camici verdi, il chirurgo estetico prende nota ed il computer tridimensionale, un attimo dopo, disegna sul monitor la persona che vorremmo essere. 52027-cyberchirurgia_2011-5-14Poi veniamo rapiti dal sonno dell’anestesia, mentre il bisturi toglie, aggiunge, cancella, modella… così come il computer, guidato dai nostri desideri di eterna giovinezza, sta dettando accanto al tavolo operatorio.   Continua la lettura di Bellezza e computer

Fa’, o Signore, che non abbiamo paura delle novità

Il dramma della Chiesa Cattolica Romana è tutto racchiuso in questo mezzo secolo postconciliare e nel tentativo non portato a compimento di una riconciliazione tra la Chiesa Cattolica e la società in così rapido cambiamento.

Italo Leone

Papa Francesco e Benedetto XVI

C’è in questa foto la sintesi della storia della Chiesa successiva al Concilio Vaticano II. La prima osservazione che mi viene da fare è che mai nella storia della Chiesa due Papi, uno Emerito che ha rinunciato al suo ruolo e uno nel pieno dei poteri, hanno convissuto così vicini e mostrato vicendevolmente rispetto e affetto reciproco. Ma la cosa ancora più significativa è che idealmente sono con loro presenti altri due Papi, Paolo VI di cui si celebrava la beatificazione e che ha portato a compimento il Concilio Vaticano II e Giovanni XXIII che ha voluto e iniziato il medesimo Concilio.

Il dramma della Chiesa Cattolica Romana è tutto racchiuso in questo mezzo secolo postconciliare e nel tentativo non portato a compimento di una riconciliazione tra la Chiesa Cattolica e la società in così rapido cambiamento.

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Italo Leone – Fa’, o Signore, che non abbiamo paura delle novità 

Il Postmoderno e l’Italia della Grande Bellezza

Italo Leone
(Conversazione tenuta il 29 maggio 2014 al Circolo di Riunione di Lamezia Terme)

Il Postmoderno, come suggerisce il termine, è il tempo che succede al Moderno, l’epoca che possiamo far iniziare con l’Umanesimo italiano e la conseguente fiducia nell’Uomo, considerato protagonista della storia e dominatore della Natura attraverso la conoscenza scientifica e la manipolazione tecnologica, fiducioso nelle verità che scopre e nell’idea di progresso (Galileo, Bacone, Cartesio). Questa visione ha dominato la storia dei popoli dell’Occidente cristiano fino a metà del Novecento. Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, nella cultura delle élites si avverte progressivamente il venir meno della fiducia in un sapere unitario e in una visione progressiva della storia di cui l’uomo è il protagonista e il fine ultimo. (Nietzsche, Freud, Propp, Lévi-Strauss e lo Strutturalismo, Poststrutturalismo, Semiotica modificano radicalmente i parametri interpretativi del reale passando dalla visione dialettica propria dell’idealismo e del marxismo a una visione più complessa della storia come processo determinato da una molteplicità di fattori e difficilmente prevedibile). Potremmo sintetizzare le conseguenze di ciò con le parole tratte da un articolo di Eugenio Scalfari su la Repubblica: “Qualcuno s’incomincia ad accorgere che è venuta meno la figura del padre e che questa lacuna di paternità è una delle cause non marginali della perdita d’identità e della nevrosi diffusa che da molti anni affligge il nostro Paese e non soltanto. Se il padre ha dimissionato non ci saranno più neppure i figli, i fratelli, i cugini; mancano i punti di riferimento. La stessa salutare dialettica tra le generazioni viene meno e si trasforma in una lotta per il potere tra vecchi e giovani.

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Italo Leone – Il Postmoderno e l’Italia della Grande Bellezza