Ricorre quest’anno il centenario della nascita dello scoutismo calabrese.
Lucio Leone
La nascita del movimento scoutistico nel nostro Paese non è del tutto estranea agli ideali di irredentismo e di patriottismo che si erano fatta strada in Italia tra Ottocento e Novecento e che erano particolarmente vivi alla vigilia della Grande Guerra.
A quello che era stato il primo impulso all’istituzione del Corpo Nazionale dei Giovani Esploratori d’Italia (1912 e 1913), ossia di costituire anche presso di noi un movimento altamente efficace sul piano educativo, secondo il metodo Baden Powell, se ne affiancherà presto un secondo, cioè quello di preparare i nostri scout a servire la Patria.
I primi scout calabresi
Nei mesi di marzo e aprile del 1915, quando ormai gli eventi precipitano e l’ingresso dell’Italia nel conflitto è ormai prossimo, si formano nel nostro Paese dei comitati cittadini, che hanno lo scopo di curare l’organizzazione della cosiddetta «Preparazione Civile».
I primi comitati nascono a Roma e in tantissime altre città d’Italia, tra cui non mancano quelle calabresi. È una reazione a catena.
Alle nostre tre province seguono via via altre cittadine calabresi, grandi e piccole.
A Reggio Calabria, prima, e a Catanzaro, qualche settimana dopo, si formano però anche i primi nuclei di Giovani Esploratori (GEI), che in Italia già esistevano in varie città fin dal 1913.
In previsione dell’utilizzo di questi giovani nelle file dell’esercito, l’istituzione si proponeva nella primavera del 1915 «l’educazione fisica, tecnica e morale» degli scout, per dare alla Patria «una gioventù sana e forte di spirito e di membra, serena e industriosa nella fatica» che, imparando a vivere all’aria aperta, sapesse sfuggire «le abitudini viziose ed oziose» e non temere quei disagi a cui un giorno, da soldati, si sarebbero potuti trovare esposti.
Tutto questo avveniva in concomitanza di fatti importanti, che avrebbero dato vita nel Paese a pubbliche dimostrazioni interventiste e alle «radiose giornate» di maggio.
Reggio Calabria, 1915.
La costituzione di una sezione del Corpo Nazionale dei Giovani Esploratori Italiani risale ai primi giorni di aprile del 1915 per merito del prof. Giorgio Zacco e del sig. Giuseppe Ferrari.
La formazione di questo primo gruppo precedeva solo di qualche giorno il grande convegno dei Giovani Esploratori tenutosi nei giorni 7, 8 e 9 aprile a Roma, dove, sulla piazza del Campidoglio, avevano giurato «di servire la patria» dinanzi ad autorità civili e militari.
Roma, Piazza del Campidoglio, 8 aprile 1915: i Giovani Esploratori d’Italia, partecipanti al 1° convegno nazionale, giurano “di servire la patria” dinanzi al commissario generale, prof. Colombo, e ad Autorità civili e militari. (da La Stampa Sportiva, N. 16, Torino, 18 aprile 1915)
A Reggio, nel frattempo, vengono subito avviate presso le autorità scolastiche, civili e militari le pratiche necessarie, perché la sezione reggina dei boy scout possa essere ufficialmente costituita.
Intanto, 200 studenti, appartenenti a tutte le scuole medie della città, si erano già iscritti al corpo nei giorni precedenti al 6 aprile e tutti i giorni nella palestra del Regio Liceo “T. Campanella”, messa a disposizione dal preside Oreste Dito, prendevano le prime lezioni di istruzione militare.
Tra il 7 e il 10 aprile, nel corso di una riunione delle principali autorità reggine, che si tiene nel palazzo comunale per la formazione di un Comitato dei servizi civili, si costituisce anche il Comitato dei boy scout della sezione di Reggio.
Catanzaro, 1915
Il comitato per la costituzione del corpo dei Giovani Esploratori si forma nei primi giorni di maggio. Se ne occupa il prof. Giuseppe Isnardi, che ha già preso contatto con parecchie personalità locali, tra cui un rappresentante dell’esercito, il generale Mola.
Il 12 maggio, nella segreteria del comitato per la «preparazione civile», si hanno le prime iscrizioni volontarie dei giovani esploratori catanzaresi: Liceo, n. 26; Istituto Tecnico, n. 7; Ginnasio, n. 11; Scuola Normale Maschile (poi Istituto Magistrale), n. 17; Scuole Tecniche, n. 2. In totale, n. 63 studenti.
Dopo un periodo di preparazione svoltasi, tra ottobre e novembre del 1915, nella Piazza d’Armi sotto la guida di alcuni ufficiali istruttori, si passa agli esami di un nucleo di dieci aspiranti esploratori, scelti tra quelli già iscritti e più a lungo istruiti. Le prove pratiche (esercizi di ginnastica, attitudine al comando, ecc.) hanno luogo giorno 6 novembre nella palestra dell’Istituto Tecnico, mentre l’8 novembre si procede con le prove teoriche (storia del Risorgimento, ordinamento militare italiano, nozioni generali di geografia, matematica, fisica e politica, lettura e interpretazione delle carte geografiche e topografiche, ecc.).
L’augurio era quello di raggiungere in brevissimo tempo il numero di 42 iscritti, onde poter programmare la cerimonia di giuramento, come era già avvenuto, con solennità ed entusiasmo, in parecchie altre città d’Italia.
Il raduno di Bologna
Tra il 1915 e il 1916, in seguito alle richieste del Comitato Centrale dei Giovani Esploratori Italiani di adibire i boy scout a servizi ausiliari di guerra, il Ministro della Guerra risponde favorevolmente.
Pertanto, nell’agosto del 1916 viene organizzato a Bologna un concentramento di tutti i gruppi scout d’Italia, al quale partecipano anche il gruppo di Reggio Calabria, con sei giovani esploratori, e quello di Catanzaro, con dieci.
Subito dopo il raduno centinaia di Giovani Esploratori, tra cui quelli di Catanzaro, raggiungeranno in treno particolari destinazioni militari lontane dalle zone di guerra, per essere impiegati, prima della riapertura delle scuole, in servizi ausiliari.
(Sintesi di una ricerca in corso di pubblicazione. L’autore si riserva tutti i diritti).