“… il movimento scout è apolitico per quanto riguarda la politica di partito (…) E’ al senso dello stato, piuttosto che alla politica di partito, che vogliamo preparare i ragazzi…” (Baden Powell)
Francesco Marchetti – Adulto Scout
Il 25 Maggio siamo chiamati ad esprimere il nostro voto per eleggere un nuovo parlamento europeo.
Sono sicuro che ognuno di noi voterà nel modo migliore, perché certamente ciascuno voterà secondo i dettami della propria coscienza. Di fatto esprimeremo nel segreto dell’urna preferenze differenti.
Questa pluralità di opzioni politiche, che ad alcuni può sembrare una incomprensibile incongruenza, a mio giudizio è una irrinunciabile ricchezza:
Perché ci salvaguardia dalla tentazione di ricercare l’incontro solo con chi è uguale a noi stessi, la tentazione dell’omologazione ideologica, la sindrome del Club.
Perché dimostra che , ancora oggi, dopo tante delusioni e disinganni, dovuti all’età, è viva dentro ciascuno di noi la ricerca di nuove strade di speranza di nuove opportunità per lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato.
Perché conferma che nei nostri verdi anni gli Scoutmaster dei movimenti giovanili, non hanno inteso “plagiarci” imponendoci la loro visione del mondo, ma aiutarci a crescere in piena autonomia, facendo di ciascuno una persona responsabile, capace di ragionare per idee e non per parole d’ordine, capace di sostenere le proprie opinioni nel pieno rispetto di quelle degli altri.
L’unità fra gli Adulti Scout, che pure esiste se guardiamo ai “valori fondanti”, va ricercata tutti insieme, giorno per giorno, nelle “cose da fare” e non in una collateralità politica, per altro condannata dalla storia, e sicuramente votata al sacrificio della nostra autonomia di giudizio, in qualunque schieramento volessimo collocarci.
Baden-Powell nella rivista per i capi “Headquarters Gazette” scriveva: “il movimento scout è apolitico per quanto riguarda la politica di partito (…) E’ al senso dello stato, piuttosto che alla politica di partito, che vogliamo preparare i ragazzi”.
E’ sulla base di questa autorevole puntualizzazione, che ritengo che noi Scout Adulti (in quanto tali) dobbiamo prendere parte ai problemi della gente senza prendere partito. Ritengo sia compito delle formazioni di Adulti Scout incalzare le istituzioni sulla strada di quei valori che ci uniscono, come il rispetto della democrazia, della persona e della vita. Incalzare, dicevo, le istituzioni, tutte le istituzioni, senza mai identificarsi con esse, qualunque “bandiera” innalzino.
In conclusione, a mio giudizio, un Adulto Scout, nel fare strada nella città, non dovrebbe avere come scopo quello di vincere, rispetto ad inesistenti avversari politici, ma di convincere, cioè “vincere insieme”, nella consapevolezza che solo la generale condivisione di alcuni principi può realizzare una società più giusta per tutti. Del resto noi, come movimento scout, a differenza delle formazioni politiche, possiamo agire unicamente sulla base di fondati principi di verità, senza doverci preoccupare di ciò che conviene per la vittoria, infatti per un Adulto Scout l’ossequio alla verità, è la vittoria, oggi come ieri, come sempre.