Archivi categoria: Riflessioni sull’oggi

Bellezza e computer

Aggiungere anni alla vita, o vita agli anni?
Tutti belli e giovani… come detta il computer.

 Francesco Marchetti

Nel computer una serie di dati clinici: altezza, peso, giro fianchi, giro coscia… e poi i desideri: i capelli che non ci sono più, un nasino all’insù, una bocca più sensuale, un seno da copertina, due gambe da passerella e, se fosse possibile, anche un pizzico di incoscienza e l’energia fisica dei vent’anni… ma questo non è dato e bisogna accontentarsi! In un ambiente di luci senza ombre, musica di sottofondo e camici verdi, il chirurgo estetico prende nota ed il computer tridimensionale, un attimo dopo, disegna sul monitor la persona che vorremmo essere. 52027-cyberchirurgia_2011-5-14Poi veniamo rapiti dal sonno dell’anestesia, mentre il bisturi toglie, aggiunge, cancella, modella… così come il computer, guidato dai nostri desideri di eterna giovinezza, sta dettando accanto al tavolo operatorio.   Continua la lettura di Bellezza e computer

Fa’, o Signore, che non abbiamo paura delle novità

Il dramma della Chiesa Cattolica Romana è tutto racchiuso in questo mezzo secolo postconciliare e nel tentativo non portato a compimento di una riconciliazione tra la Chiesa Cattolica e la società in così rapido cambiamento.

Italo Leone

Papa Francesco e Benedetto XVI

C’è in questa foto la sintesi della storia della Chiesa successiva al Concilio Vaticano II. La prima osservazione che mi viene da fare è che mai nella storia della Chiesa due Papi, uno Emerito che ha rinunciato al suo ruolo e uno nel pieno dei poteri, hanno convissuto così vicini e mostrato vicendevolmente rispetto e affetto reciproco. Ma la cosa ancora più significativa è che idealmente sono con loro presenti altri due Papi, Paolo VI di cui si celebrava la beatificazione e che ha portato a compimento il Concilio Vaticano II e Giovanni XXIII che ha voluto e iniziato il medesimo Concilio.

Il dramma della Chiesa Cattolica Romana è tutto racchiuso in questo mezzo secolo postconciliare e nel tentativo non portato a compimento di una riconciliazione tra la Chiesa Cattolica e la società in così rapido cambiamento.

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Italo Leone – Fa’, o Signore, che non abbiamo paura delle novità 

Il Postmoderno e l’Italia della Grande Bellezza

Italo Leone
(Conversazione tenuta il 29 maggio 2014 al Circolo di Riunione di Lamezia Terme)

Il Postmoderno, come suggerisce il termine, è il tempo che succede al Moderno, l’epoca che possiamo far iniziare con l’Umanesimo italiano e la conseguente fiducia nell’Uomo, considerato protagonista della storia e dominatore della Natura attraverso la conoscenza scientifica e la manipolazione tecnologica, fiducioso nelle verità che scopre e nell’idea di progresso (Galileo, Bacone, Cartesio). Questa visione ha dominato la storia dei popoli dell’Occidente cristiano fino a metà del Novecento. Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, nella cultura delle élites si avverte progressivamente il venir meno della fiducia in un sapere unitario e in una visione progressiva della storia di cui l’uomo è il protagonista e il fine ultimo. (Nietzsche, Freud, Propp, Lévi-Strauss e lo Strutturalismo, Poststrutturalismo, Semiotica modificano radicalmente i parametri interpretativi del reale passando dalla visione dialettica propria dell’idealismo e del marxismo a una visione più complessa della storia come processo determinato da una molteplicità di fattori e difficilmente prevedibile). Potremmo sintetizzare le conseguenze di ciò con le parole tratte da un articolo di Eugenio Scalfari su la Repubblica: “Qualcuno s’incomincia ad accorgere che è venuta meno la figura del padre e che questa lacuna di paternità è una delle cause non marginali della perdita d’identità e della nevrosi diffusa che da molti anni affligge il nostro Paese e non soltanto. Se il padre ha dimissionato non ci saranno più neppure i figli, i fratelli, i cugini; mancano i punti di riferimento. La stessa salutare dialettica tra le generazioni viene meno e si trasforma in una lotta per il potere tra vecchi e giovani.

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