Aldo Canino
(dal notiziario Tr@cce e-mail n. 1-maggio 2012)
Trovo che i tre valori siano certamente individuali ma che la responsabilità sia un valore sociale per eccellenza e la lealtà sia il valore sociale di una società che vuole essere anche giusta; la fiducia mi pare un valore di una società fondata sulla fede cristiana: non ci sono nemici da combattere, solo fratelli in Cristo.
Dopo questa premessa è più facile sottolineare l’importanza, la necessità e l’attualità di questi valori ma solo nel senso di accertare la scarsa presenza di tali valori nella società attuale.
È naturale confessare, a questo punto, il disagio di vivere dei valori non condivisi dalla maggior parte delle persone ed il rischio per una persona anziana come me di confondere la testimonianza con la nostalgia del tempo in cui avevo la netta sensazione di una condivisione forte (almeno al di qua del famoso muro). Ed ecco dunque la domanda a cui devo rispondere quotidianamente: mi accanisco a vivere questi valori per intima e forte convinzione o per rifugiarmi in un passato che mi appare più bello e glorioso?
Non credo che responsabilità, fiducia e lealtà siano valori da spiegare e, d’altra parte,da tempo ho perso la voglia e la pretesa di spiegare, ma voglio pormi qualche domanda per rilanciare ad altri la riflessione che mi viene richiesta: perché non ci assumiamo la responsabilità di innalzare il nostro impegno politico dalla delega ai meno peggio alla pratica di proposte e progetti concreti per il territorio? Perché non abbiamo fiducia nella nostra capacità di animare una proposta o un progetto coinvolgendo molti e costringendo altri al confronto? Perché non abbiamo fiducia nella capacità di ascolto dei diversi da noi? Perché non essere leali soprattutto con noi stessi domandandoci sempre se il vero motivo per cui ci vediamo, ci sentiamo, stiamo insieme sia per cambiare o per restare sempre gli stessi?