Ma gli animi si scaldano solo per il “santo padre calcio”
Lupo della steppa
Sono incazzato! Ecco l’unico termine che rende bene l’idea del mio stato d’animo dopo i violenti scontri avvenuti prima della partita di calcio Napoli-Fiorentina, svoltasi l’altra sera.
E non sono incazzato solo per l’immagine sudamericana che abbiamo dato del nostro Paese: sono incazzato per mille e uno motivi che esulano dal calcio malato e attorno a cui oramai ruotano interessi tali da essere diventato una vera e propria lobby … No, non basta più “solo” questo a farmi saltare i nervi, ma ciò che mi picchia in testa, anche a distanza di qualche giorno, è l’idea che oramai si è cementata in me e penso – spero – nelle coscienze di molti altri.
Ciò che oramai scalda gli animi dei nostri connazionali riesce ad essere solo il “santo padre calcio”, tutto il resto, quello che realmente ci riguarda da vicino, lascia i sopraccitati in una quieta e raggelante abulia.
Poco importa se il Paese versa in uno stato di coma che, ahimè, sembra irreversibile; poco ci interessa se l’economia è al collasso, le tasse ci schiacciano e i nostri politici sono loro stessi le cellule impazzite che stanno metastatizzando il corpo già sofferente del nostro, oramai miserabile, Stato …
Poco conta se legalità e giustizia sono diventate due entità fantomatiche, di cui tutti parlano, ma che da tempo immemore nessuno vede più; poco interessa se il patrimonio di sole dieci persone vale quanto quello di 500mila famiglie e se la miseria di oggi è paragonabile, se non superiore, a quella dei secoli bui in cui il potere apparteneva ad uno e tutti gli altri eran nessuno …
Poco ci riguarda se due generazioni di giovani non hanno lavoro e vagano in un limbo, privi di prospettive e di un futuro in cui almeno i servizi essenziali vengano erogati da uno Stato che non sia assistenzialista solo nei confronti dei meno fortunati … che vengono dagli altri Paesi!!!
Ecco perché sono incazzato! Ecco perché mi indigno! Ecco perché – come da bambino, quando facevo il gioco “dell’io vorrei..” – vorrei chiudere gli occhi e trasmettere a tutti i miei connazionali un po’ del mio disappunto, un po’ della mia rabbia, un po’ di quel senso critico che, purtroppo, hanno perso fra partite di calcio e imbarazzanti manifestazioni di immotivata violenza allo stadio.