Aggiungere anni alla vita, o vita agli anni?
Tutti belli e giovani… come detta il computer.
Francesco Marchetti
Nel computer una serie di dati clinici: altezza, peso, giro fianchi, giro coscia… e poi i desideri: i capelli che non ci sono più, un nasino all’insù, una bocca più sensuale, un seno da copertina, due gambe da passerella e, se fosse possibile, anche un pizzico di incoscienza e l’energia fisica dei vent’anni… ma questo non è dato e bisogna accontentarsi! In un ambiente di luci senza ombre, musica di sottofondo e camici verdi, il chirurgo estetico prende nota ed il computer tridimensionale, un attimo dopo, disegna sul monitor la persona che vorremmo essere. Poi veniamo rapiti dal sonno dell’anestesia, mentre il bisturi toglie, aggiunge, cancella, modella… così come il computer, guidato dai nostri desideri di eterna giovinezza, sta dettando accanto al tavolo operatorio. Nell’incoscienza dell’anestesia, il tempo passa veloce, quasi a confermare, anche a chi vuole riportarlo indietro, che lui inesorabilmente cammina. Al paziente adesso non resta che cambiare la fotografia su tutti i documenti, perché la chirurgia estetica ha dato vita ad un individuo diverso… non del tutto, è vero, gli ha lasciato lo stesso cognome, perché il nome potrebbe anche essere diverso, se un preciso colpo di bisturi ha fatto di un lui una lei o viceversa. La chirurgia estetica del domani sarà guidata e dettata dal computer, che suggerirà anche i canoni della bellezza, quelli alla moda ovviamente, perché dalle veneri greche ad oggi i canoni estetici sono cambiati e certo cambieranno in futuro. Con il progredire delle conoscenze scientifiche e delle tecniche il chirurgo estetico avrà a disposizione “soluzioni” sempre più avanzate. Adesso la ruga per sparire deve essere “stirata”, ma la pelle mostra sempre i segni del tempo, domani potremo avere una pelle nuova, creata in laboratorio: è sufficiente, infatti, prelevarne un pezzetto grande quanto un francobollo e “coltivarlo” adeguatamente per poi riapplicare la nostra nuova pelle come una guaina sensibile. Il viso sembra “troppo duro”? Correggiamo lo zigomo, sporgente più del necessario. Il mento è “sfuggente”? Dalla chirurgia maxillo-facciale si prende in prestito la tecnica dell’allungamento della mandibola. Ci vorrebbe qualche centimetro in più di altezza… nessun problema c’è l’allungamento degli arti. Le rughe non ci sono più, una pelle nuova ha sostituito quella danneggiata, gli inestetismi sono stati corretti, quei centimetri in più od in meno sono stati tolti od aggiunti, però il quadro non è ancora perfetto… verrebbe voglia di invadere il campo dei trapianti e di entrare nel laboratorio dei geni: prelevare cellule dal midollo osseo e manipolarle arricchendole nel DNA del “gene della giovinezza” e poi riposizionarle in modo che vadano a ringiovanire tutte le colleghe ormai decrepite. Ed ancora… ancora… inseguendo il sogno di Faust, il sogno dell’eterna giovinezza.
Ma la domanda che ci poniamo è: ringiovanire esteriormente il nostro corpo è il modo vero, il modo giusto per avere un’anima giovane? La domanda di fondo che ci poniamo, e poniamo ai nostri lettori è: l’importante è aggiungere anni alla vita o vita agli anni? Noi pensiamo che l’importante sia invecchiare bene e che il bisturi vero non sia “il bisturi di venere”, ma uno “spirito giovane” con ancora voglia di giocare, di mettersi continuamente in discussione, di rinnovarsi, di stare in compagnia, di conoscere l’altro, di fare nuove esperienze, che è ciò che in definitiva suggerisce lo scoutismo degli adulti: un cammino di crescita e maturazione personale e comunitaria, attraverso un percorso di educazione permanente che, non trascurando la giusta cura del nostro corpo (tabernacolo del Signore), si preoccupi di ringiovanire sempre più la nostra anima e la nostra mente ed in definitiva la nostra Fede con la “cura” della carità e del servizio. Buona Strada.