Comunità Masci Lamezia Terme 1 Neocastrum
(dal notiziario Tr@cce e-mail n. 1-maggio 2012)
Con buona pace di valori quali responsabilità, fiducia e lealtà, oggi il Poeta direbbe che trionfano ipocresia, lusinghe e chi affattura, falsità, ladroneccio e simonia, ruffian, baratti e simile lordura.
Negli ultimi decenni, la percezione di queste negatività, prima socialmente condivisa, si è andata trasformando nel tempo, dapprima in rassegnata sopportazione e infine nel convincimento diffuso che esse siano bagaglio necessario per muoversi nel mondo con disincantato realismo.
In quanto scout, noi dovremmo testimoniare responsabilità, fiducia e lealtà senza alcuna esitazione, ma la nostra tenuta è messa a dura prova. Chi non è stato tentato di adattarsi all’andazzo, o quanto meno di concedersi uno sconto, invece di continuare a pagare il prezzo della coerenza?
Ragione e fede ci invitano a resistere: per ambedue unico antidoto all’imbarbarimento autodistruttivo dell’umanità è l’Amore, di cui responsabilità, fiducia e lealtà sono una manifestazione.
La ragione conferma che questi valori sono concretamente decisivi per la salvezza spirituale e materiale dell’Uomo e non astratti ideali di anime belle.
La fede rivela che, nonostante tutto, il Regno di Dio procede nella storia verso il suo compimento.
E quanto più la fede sa parlare il linguaggio dell’uomo d’oggi, tanto più la sua proposta si rivela sensata e credibile anche al vaglio di una ragione non supponente: non favola consolatoria, ma prospettiva lungimirante e concreta.
Resistiamo allora, come nelle faticose scarpinate di un tempo, consapevoli per fede e ragione che la nostra scelta di coerenza non ha alternative.
Guardiamo a Cristo, responsabile dell’umanità e oppresso dalla croce del faticoso travaglio della storia umana di cui anche noi siamo parte. Ma anche a Cristo risorto. Siamo fragili e incostanti, ma comprendere il disegno di salvezza (anche terrena!) al quale siamo chiamati a contribuire, rende sopportabili il peso e il prezzo delle nostre scelte.
Svegliamoci dal torpore. Riprendiamo a pensare – non accademicamente – al senso della vita e del mondo. Riabituiamoci all’esercizio della ragione critica e contribuiamo al rifiorire della coscienza educativa in ogni ambito: famiglia, scuola, chiesa, associazioni.
Sforziamoci di essere credibili con l’esempio e la testimonianza della nostra vita.
Non combattiamo questa battaglia in solitudine, ma cerchiamo momenti di comune riflessione e confronto da cui trarre forza. In questo, la nostra Comunità può e deve esserci di grande aiuto.
Ne vale la pena.